Mentre i sindaci di Ciampino e Marino chiedono ai ministeri della Salute e dei Trasporti e all'Ente nazionale per l'aviazione civile "un provvedimento urgente di interruzione del danno accertato alla salute delle due cittadinanze" in quanto dichiarano "responsabili della salute dei cittadini, non possiamo permettere che migliaia di essi paghino con malattie cardiovascolari e con l'aumento della pressione arteriosa gli sbagli di chi non ha saputo gestire l'aeroporto nell'ultimo decennio".
http://roma.repubblica.it/cronaca/2011/03/04/news/inquinamento_acustico_dal_cielo_ciampino_e_marino_sul_piede_di_guerra-13191025/
Mentre il Sindaco del comune di Casorate Sempione ha promosso la diffusione dei dati sull'inquinamento atmosferico e la relativa valutazione sanitaria dell'Asl di Varese con evidenza dell'incremento al 54%, contro il 10,7% degli altri comuni, dei decessi per malattie respiratorie nei nove comuni del sedime aeroportuale di Malpensa.
http://www.comune.casoratesempione.va.it/servizi/funzioni/download.aspx?ID=2253&IDc=784
Nel Comune di Fiumicino tutto tace! Nulla da parte del Sindaco, nulla da parte degli Assessori competenti. Niente di niente, mentre "ADR sostiene che il perimetro è costantemente monitorato e che non risultano irregolarità". Quella ADR che gestisce l'aeroporto di Fiumicino e le relative centraline di monitoraggio acustico ma non "gradisce" monitoraggi effettuati da altri soggetti seppure istituzionali.
Del tutto inutile anche il recente parere dell'avvocato generale Pedro Cruz Villalón della Corte di Giustizia UE: è sanzionabile il superamento dei livelli massimi delle emissioni acustiche misurate al suolo, cioè presso le aree urbane e non solo quindi misurate al perimetro degli aeroporti. Le affermazioni di ADR attestano ancora una volta che non è un interlocutore credibile, ma oggi non è più solo questione d'inettitudine quanto anche di "spocchia".
Al danno si aggiunge la beffa!
Il Comitato FuoriPISTA ha già direttamente interessato l'Azienda ASL RM D, l'ASP Lazio, l'Osservatorio Epidemiologico, l'ARPA Lazio, oltre l'ENAC e naturalmente i livelli istituzionali di Comune, Provincia e Regione.
In mancanza di risposte concrete, qualora dovesse perpetuarsi l'irresponsabile favola dell'aeroporto senza impatti sulla cittadinanza e sull'ambiente circostante, procederemo nelle sedi competenti a difesa dei nostri diritti fondamentali - in particolare del diritto fondamentale alla salute, alla vita privata, familiare e al domicilio, e del diritto alla tutela dell'ambiente.
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