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mercoledì 25 maggio 2011

Il Comitato FuoriPISTA scrive alla Regione per ottenere l'applicazione dell'Iresa


Il Comitato FuoriPISTA scrive alla Presidente della Regione Lazio e a tutti i capigruppo regionali denunciando che, mentre si  progetta  il raddoppio dell'aeroporto "Leonardo da Vinci", i cittadini del Comune di Fiumicino, continuiamo a subire i danni da inquinamento acustico e atmosferico. La conferma dell'aggravarsi della salute della collettività è documentata, per il distretto di Fiumicino - Asl Roma D-  a pagina 75 della relazione sullo Stato di Salute della Popolazione ( RSPA 2007-2008).

Il legislatore nazionale, da oltre un decennio, ha provveduto a legiferare in materia con l'obiettivo di ridurre sui cittadini le negatività conseguenza degli aeroporti. Siamo nel 2011 e dette normative divenuta di competenza della Regione, ad oggi, non trovano ancora applicazione.

Il Comitato FuoriPista fa presente che l'Iresa è stata istituita a decorrere dal 2001 ed è un tributo di scopo che ha come obiettivo la riduzione dell'inquinamento acustico nelle aree limitrofe agli aeroporti. Il gettito di questa imposta è destinato al completamento dei sistemi di monitoraggio capillare del rumore e disinquinamento acustico, al miglioramento generale della vivibilità dei territori coinvolti dalle attività aeroportuali e all'eventuale indennizzo delle popolazioni residenti nelle aree aeroportuali [1].
L'Iresa è una imposta applicabile a carico delle aviolinee che effettuano decolli e atterraggi negli aeroporti civili ubicati in ambito regionale. Per l'aeroporto di Fiumicino tale imposta non è mai stata riscossa e pertanto le sue finalità sono inapplicate.

In riferimento alla risposta del Ministro alle infrastrutture su specifica interrogazione [2] il Comitato ha constatato che la materia contenuta nell'art.90 della legge n.342/2000, per effetto della modifica del titolo V della Costituzione è diventata di competenza regionale.

A livello regionale la situazione risulta la seguente:
1) con legge 26 aprile 2006 n.4 (art.45) la Regione Lazio si è determinata sulla materia riguardante le emissioni rumorose degli aeromobili;
2) l'art 45 demanda l'applicazione della materia alla emanazione di un regolamento;
3) in attesa del regolamento, le compagnie continuano a fare il loro comodo, infatti gli effetti delle eventuali ammende sono differiti a dopo l'entrata in funzione del regolamento.

Il Comitato chiede con forza che la Regione Lazio emani il regolamento in questione ottenendo così l'applicazione dell'Iresa  con l'obiettivo di ridurre l'inquinamento acustico nelle aree limitrofe agli aeroporti. Nel Lazio da oltre 10 anni le compagnie aeree continuano a fare il loro comodo. Gli effetti delle eventuali ammende sono infatti differiti a dopo l'entrata in vigore del regolamento, a norma del comma 4, art. 45, legge 26 aprile 2006 n.4 [3]

Le tasse le pagano solo i normali cittadini? Ancora una volta i potenti continueranno a fare il loro comodo, in assenza di una posizione chiara e forte da parte di chi dovrebbe tutelare l'interesse pubblico?


[1] http://www.fiscooggi.it/attualita/articolo/iresa-un-tributo-di-scopo-sui-decolli-e-atterraggi-negli-aeroporti
[2] http://banchedati.camera.it/sindacatoispettivo_16/showXhtml.Asp?idAtto=29387&stile=6
[3] http://notes.regione.lazio.it/Produzione/Normativa/LeggiPub.nsf/Risultati/804F3C5BD048444DC125716300329B56


Comitato FuoriPISTA
"Più efficiente non più grande"

sabato 7 maggio 2011

IRESA: una imposta sconosciuta a Fiumicino

L'IRESA è stata istituita a decorrere dal 2001 ed è un tributo di scopo che ha come obiettivo la riduzione dell'inquinamento acustico nelle aree limitrofe agli aeroporti. Il gettito di questa imposta è destinato al completamento dei sistemi di monitoraggio capillare del rumore e disinquinamento acustico, al miglioramento generale della vivibilità dei territori coinvolti dalle attività aeroportuali e all'eventuale indennizzo delle popolazioni residenti nelle aree aeroportuali.[1]

Per l'aeroporto di Fiumicino tale imposta non è mai stata riscossa e pertanto le sue finalità sono inapplicate.

In riferimento alla risposta del Ministro alle Infrastrutture, su specifica interrogazione [2], il Comitato ha constatato che:
1) la legge 21/11/2000 n.342 è antecedente alla legge Costituzionale 18/10/2001 n.3, quest'ultima ha modificato il Titolo V della Costituzione e per il caso in specie, ciò che riguarda la tassa sul rumore, gli artt.117 e 119;
2) la materia contenuta nell'art.90 della legge n.342/200, per effetto della modifica del titolo V della Costituzione è diventata di competenza regionale, infatti gli enti territoriali menzionati nell'art.119 della Costituzione (Comune, Provincia, Regione) hanno autonomiafinanziaria di entrate e di spesa;
2) da ciò deriva la posizione del Ministero dell'Economia e delle Finanze, che ritiene inopportuno emanare un decreto ministeriale per regolamentare la materia (art.90 legge n.342/2000).

A livello regionale la situazione risulta la seguente:
1) con legge 26 aprile 2006 n.4 (art.45) la Regione Lazio si è determinata sulla materia riguardante le emissioni rumorose degli aeromobili;
2) l'art 45 demanda l'applicazione della materia alla emanazione di un regolamento;
3) in attesa del regolamento le compagnie continuano a fare il loro comodo, infatti gli effetti delle eventuali ammende sono differiti a dopo l'entrata in funzione del regolamento.

L'IRESA è una imposta applicabile a carico delle aviolinee che effettuano decolli e atterraggi negli aeroporti civili ubicati in ambito regionale.
A questo punto ci chiediamo cosa aspetta la Regione Lazio per emanare il regolamento in questione ed ottenere così l'applicazione dell'Iresa, istituita nel lontano 2001, con l'obiettivo di ridurre l'inquinamento acustico nelle aree limitrofe agli aeroporti?

Da oltre 10 anni le compagnie aeree continuano a fare il loro comodo. Gli effetti delle eventuali ammende sono infatti differiti a dopo l'entrata in vigore del regolamento, a norma del comma 4, art. 45, legge 26 aprile 2006 n.4 [3]


[1] http://www.fiscooggi.it/attualita/articolo/iresa-un-tributo-di-scopo-sui-decolli-e-atterraggi-negli-aeroporti
[2] http://banchedati.camera.it/sindacatoispettivo_16/showXhtml.Asp?idAtto=29387&stile=6
[3] http://notes.regione.lazio.it/Produzione/Normativa/LeggiPub.nsf/Risultati/804F3C5BD048444DC125716300329B56


domenica 1 maggio 2011

Il vero volto di ADR

Continuano i soprusi e le prepotenze da parte di una società che si occupa esclusivamente dei propri interessi economici in spregio delle popolazioni e delle attività circostanti l'aeroporto. La società ADR, controllata Gemina e quindi Benetton, ha tagliato e poi sradicato, al confine con l'aeroporto, in località Santa Ninfa, oltre 1000 alberi tra eucalipti e pini. Ancora una volta ADR agisce con violenza nei confronti dell'ambiente circostante indifferente ai danni che arreca alle persone così come alla natura.

Questa volta però il Comitato FuoriPISTA può mostrarvi lo scempio affinchè tutti possano rendersi conto dell'insensatezza con la quale vieni oggi gestito il principale aeroporto nazionale (http://www.youtube.com/watch?v=sGWvKnENTeg)


"Se quegli eucalipti costituivano un pericolo per il traffico aereo era sufficiente ridurli di dimensione: questa specie è resistente anche a drastici interventi di capitozzatura che comunque avrebbero potuto consentire di mantenere la funzione di protezione dal vento per le colture agricole." ha dichiarato il WWF Litorale Romano.

Se invece ADR sta agendo in previsione del proprio piano di sviluppo aeroportuale (http://www.adr.it/azn-comunicati-stampa/-/news/Ql17/1415411) allora viene da domandarsi che fine ha fatto quel "... quadro di sostenibilità ambientale, a basso o zero impatto emissivo, opportunità di generazione di energia a basso impatto, ... " tanto sbandierato ai quattro venti. Solo parole? Si. Sono solo parole al vento. Così come la favola dei 350.000 posti di lavoro che, come una fisarmonica, si gonfiano e si sganfiano a seconda delle circostanze.

ADR non ha semplicemente potato o tagliato gli alberi. Li ha eliminati in modo radicale e definitivo.
Forse ADR prepara il terreno al proprio piano di raddoppio dell'aeroporto di Fiumicino facendo tabula rasa e mostrando il suo vero volto.
Altro che sviluppo aeroportuale in un quadro di sostenibilità ambientale, a basso o zero impatto emissivo, etc.

"Abbattendo 900 alberi abbiamo perso oltre 700.000 kg di legno vivente, essenziale per intrappolare carbonio atmosferico. Il legno intrappola l'anidride carbonica che oggi è la causa principale dell'"effetto serra" che surriscalda il nostro pianeta." continua il WWF Litorale Romano "Bisognerebbe piantarli gli alberi, e moltissimi, per contrastare questo fenomeno al quale contribuisce in modo rilevantissimo proprio il trasporto aereo." Lo stesso traffico aereo fonte di inquinamento acustico ed atmosferico e causa di gravi disturbi per la salute, ormai ampiamente riscontrati e certificati anche in Italia.

Il Comitato FuoriPISTA si unisce al coro di voci che richiedono alle autorità di verificare il possesso delle giuste autorizzazioni da parte ADR. Chiediamo che anche per ADR valgano le leggi cui siamo sottoposti noi comuni cittadini.

Comitato FuoriPISTA
"Più efficiente non più grande"