Io, come molti altri cittadini non solo di Fiumicino, sono molto preoccupato dell’impatto che il Piano ADR per il raddoppio dell'aeroporto di Fiumicino, così come è stato concepito, avrà sull’intero territorio, sulle sue vocazioni e potenzialità, sulle risorse che esso offre e dovrà poter offrire anche alle future generazioni. Non sono contrario per partito preso a qualsiasi forma di sviluppo, anzi accolgo con favore gli investimenti all'interno di un aeroporto per anni quasi abbandonato dal gestore stesso; investimenti che produrranno efficienza, qualità, salubrità, lavoro, etc.
Tutt'altro tema è invece il piano presentato da ADR, quindi Gemina, quindi Benetton, che vede l'occupazione tramite esproprio di ulteriori 1.300 Ha di agro romano (che ricadono interamente all’interno della Riserva Statale del Litorale Romano) di cui circa 1.000 Ha di proprietà della stessa Benetton. L'IRI cedette infatti tutta l'azienda agricola Maccarese (3300 Ha, incluso tutto il borgo vecchio, arre edificabili, etc.) nel 1998 alla famiglia Benetton al prezzo di 93 miliardi di vecchie lire.
Il Piano ADR è SPECULAZIONE FONDIARIA perchè la legge, relativamente alla indennità di esproprio per aree non edificabile (agricole) prevede a favore del proprietario che accetta l'indennità offerta, il beneficio della triplicazione del valore agricolo medio (art 45 D.P.R. 8 giugno 2001 n. 327) nel caso in cui il proprietario rivesta la qualifica di coltivatore diretto o di imprenditore agricolo a titolo principale. Una stima in difetto lascia prevedere che il singolo mq di terra ceduto dallo Stato al prezzo di circa 1,5 €/mq venga espropriato dalla Stato ad una cifra che si aggira tra i 20 ed i 30 € al mq.
Il Piano ADR è SPECULAZIONE EDILIZIA perchè prevede che su 1300 ettari di nuovo aeroporto, l’8,2% sia destinato a hotel, uffici, centri congressi, negozi, etc. Si tratta di 106,6 ha, quindi 1.066.000 mq di nuovo cemento e mattoni. La cubatura sarà nota una volta prodotto il progetto definitivo attualmente in sviluppo presso la società di ingegneria inglese Scott Wilson. http://www.adr.it/portal/content/FileAttach/adr/Attac/adr/Servizio_pianificazione_aeroportuale_a_lungo_termine.pdf
Il Piano ADR è SOLO SPECULAZIONE perchè non è necessario ampliare il sedime aeroportuale per aumentare il numero di transiti. ADR ha infatti comunicato che nel fine settimana della metà del mese di agosto 2010, nell’aeroporto intercontinentale “Leonardo da Vinci” di Fiumicino, ci sono stati giornalmente circa 180mila transiti che su proiezione annuale significa oltre 65 milioni di passeggeri. Tutto ciò è avvenuto oggi, in condizioni di inefficienza ed in attesa del completamento del molo “C”, che incrementerà ad ulteriori 5 milioni di transiti la capacità annuale dell'aeroporto di Fiumicino. Cifre assolutamente compatibili con il rapporto sulle strategie di programmazione per il sistema aeroportuale italiano, commissionato dall'Enac ad One Works, Kpmg e Nomisma, e che prevede per il sistema aeroportuale del Lazio (Fiumicino, Ciampino, ...) nell’anno 2030 da 76 a 83 milioni di transiti.
A tutti gli addetti del settore è, del resto, noto che aeroporti europei ed extraeuropei, aventi tre piste come Fiumicino, riescono a soddisfare il transito di milioni di passeggeri: un esempio per tutti è dato dall’aeroporto londinese di Heathrow che gestisce 67.3 milioni di passeggeri con 2 piste ( 98.50% Runway utilisation). Pensare di concentrare solo sul "Leonardo da Vinci" un volume di traffico maggiore va contro il buon senso e contro le politiche adottate nelle principali capitali europee ("A New Airport for London", http://www.london.gov.uk/publication/new-airport-london).
Ben vengano quindi gli investimenti sul "Leonardo da Vinci" nell'interesse dell'aeroporto, di Roma e di Fiumicino. In particolare e prima di tutto a tutela della salute dei cittadini di Fiumicino. Sarebbe infatti un grave errore sottovalutare o trascurare ancora una volta gli effetti che gli aeroporti provocano sulla salute delle popolazioni circostanti gli aeroporti. Non è necessario richiamare i dati sui danni accertati alla salute delle comunità di Ciampino e Marino, come non è necessario rifarsi ai dati sull'inquinamento atmosferico e relativa valutazione sanitaria dell'Asl di Varese sui decessi per malattie respiratorie nei nove comuni del sedime aeroportuale di Malpensa, per immaginare gli effetti che già oggi l'aeroporto di Fiumicino ripercuote sulle popolazioni circostanti. Dico e sottolineo "immaginare" in quanto ad oggi non esiste riscontro pubblico. Nel Comune di Fiumicino tutto tace! Nulla da parte delle Istituzioni che dovrebbe garantire la salute dei propri concittadini, nulla da parte degli Enti deputati al controllo. Niente di niente, mentre "ADR sostiene che il perimetro è costantemente monitorato e che non risultano irregolarità".
Non può esserci alcun tipo di sviluppo sulla pelle e sulla salute dei cittadini. Prima di ogni ipotesi di aumento del traffico aereo su Fiumicino sarà necessario verificare l'esposizione al danno per la salute e mettere in campo tutte le azioni di contenimento e risanamento previste dalla legge. Nessun politico, amministratore, tecnico o cittadino può continuare a credere all'irresponsabile favola dell'aeroporto senza impatti sulla popolazione e sull'ambiente circostante. Ben vengano quindi gli investimenti del gestore aeroportuale in primis dedicati al ripristino della legalità ed alla tutela della salute pubblica attraverso le verifiche e gli interventi previsti dalla normativa in vigore per contenere gli effetti dell'attività aeroportuale.
In questi giorni apprendo dalla stampa che l'ENAC ha approvato la relazione sull'accordo di programma con ADR, il Governo sta promuovendo gli incrementi tariffari per finanziare (soldi pubblici per investimenti privati) il piano che ADR presenta ai Sindacati. In questo contesto il PD organizza l'evento di martedì 19 pv alle ore 15.30 presso il Centro Congressi Capranichetta Montecitorio sul "Il sistema aeroportuale Italiano: le politiche di sviluppo del Leonardo da Vinci", fatico a comprendere gli obiettivi e le finalità di tale evento, ma sono certo saprà ricondurlo nel giusto alveo evitando accellerazioni verso ipotesi che non rispondono in alcun modo agli interessi del Paese.
L'aeroporto di Fiumicino può e deve essere una grande risorsa da gestrire con obiettività e buon senso, tentando di evitare l’ennesimo caso italiano in cui un gruppo imprenditoriale privato viene favorito con finanziamenti pubblici a danno dei diritti fondamentali dei cittadini - in particolare del diritto fondamentale alla salute, alla vita privata, familiare e al domicilio, del diritto alla tutela dell'ambiente, etc.
Grato per l'attenzione, la saluto cordialmente.
1 commento:
COMUNICATO STAMPA
No al raddoppio dell’aeroporto “Benetton” di Fiumicino
“Questo raddoppio non s’ha da fare. Spero che il PD mantenga questa posizione, che abbiamo condiviso con un ordine del giorno unitario in Regione Lazio”. Questo il commento del portavoce della Federazione della Sinistra di Roma, Fabio Alberti, al convegno convocato per oggi dal Partito Democratico sul “Leonardo da Vinci”.
“1400 ettari di agro romano, il 92% dei quali tutelati dalla Riserva del Litorale Romano, verrebbero ingoiati dalle piste e coperti da una colata di un milione di metri cubi di cemento. Perdita definitiva, quindi, di un bene pubblico, riduzione della produzione agricola con l’eliminazione di decine di grandi e piccole aziende, interi centri abitati travolti ed ulteriore cementificazione indotta tra la città e fiumicino. Il tutto senza alcuna necessità dato che l’adozione delle moderne tecnologie già utilizzate in altri aeroporti internazionali permetterebbe, senza la costruzione della quarta pista, di garantire l’aumento previsto del traffico aereo.
Si tratta dell’ennesimo episodio di una visione insostenibile dello sviluppo fondata sulla dilapidazione delle risorse naturali e dei beni pubblici a favore dell’arricchimento di pochi.
Chi guadagnerà dall’operazione è la famiglia Benetton, già beneficiata dalla cessione a prezzi di favore dell’azienda agricola Maccarese, che sarà espropriata al prezzi 5-7 volte superiori al suo valore iniziale, trasformandosi in oro, per tornare poi nelle mani dello stesso Benetton azionista di riferimento di Aeroporti di Roma. In tutto una speculazione da 2-300 milioni.”
“Un bel capolavoro – conclude Alberti - costi pubblici e arricchimenti privati.”
Federazione della Sinistra di Roma
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